In tutto il mondo il cambiamento climatico sta innescando una serie di fenonemi meterologici estremi come tempeste di vento, pioggia o, al contrario, un aumento della siccità che provoca un incremento del numero e dell’intensità degli incendi. Ciò influisce sulla protezione del suolo e idrogeologica, sui servizi ecosistemici agricoli e forestali (produzione legnosa, biodiversità ecc.), sulle infrastrutture e la sostenibilità delle comunità locali, compromettendo la resilienza e la stabilità dei territori in un contesto di cambiamento climatico. La tempesta “Vaia” del 2018 ha evidenziato l’estrema fragilità delle aree alpine. I costi economici ricadono sulle spalle dei vari portatori d’interesse che a loro volta influenzano gli investimenti sulla gestione del territorio, come la resilienza delle foreste e le misure di adattamento. Le comunità locali non sono preparate ad affrontare questo tipo di condizioni estreme. In tale contesto, successivamente all'evento estremo, le parti interessate attendono l'intervento pubblico per ristabilire le condizioni precedenti evidenziando la necessità di ripensare la gestione dei territori in una visione che potremmo definire “olistica”. Ciò consentirebbe investimenti per territori più resilienti con un approccio sistemico in grado di gestire il rischio attraverso una pianificazione mirata e una gestione del danno. Questa nuova visione dovrebbe partire dal coinvolgimento degli stakeholder pubblici e privati, dei comparti industriali e produttivi, la valutazione di una serie di servizi ecosistemici e dalla mappatura dei pericoli naturali, consenctrandosi sugli strumenti assicurativi con lo scopo di ridurre o di mitigare gli effetti negativi causati da eventi setrenmi. La partecipazione dei cittadini e il coinvolgimento degli attori sociali è fondamentale per creare comunità resilienti che adattino sia il loro rapporto con l'ambiente naturale sia la loro posizione nel panorama economico / di mercato. Ciò può essere ottenuto sviluppando regimi assicurativi dedicati sinergici alla stabilità dei servizi ecosistemici. Questo approccio può essere replicato in contesti differenti come le aree metropolitane, o urbane. Tre tipologie di servizi ecosistemici saranno identificati e valutati: produzione, protezione, ricreazione. Successivamente verranno valutate le interazioni tra compagnie di assicurazione e stakeholder al fine di identificare uno (o più) schemi assicurativi specifici.